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IL BULLISMO NELLA SCUOLA: PERCHE' ALCUNI BAMBINI DIVENTANO BULLI

Da diverso tempo anche in Italia il fenomeno del bullismo viene riconosciuto come uno spiacevole aspetto della vita scolastica. E' opportuno però fare una chiarificazione terminologica: bullismo è la traduzione letterale della parola inglese "bulling" che ha un significato un po' diverso rispetto all'accezione italiana. Tradizionalmente, nel nostro Paese viene considerato "bullo" un individuo dotato di molto esibizionismo, piuttosto sbruffone, che ama fare il gradasso e che spesso tende a prevaricare, senza mai però raggiungere quelle caratteristiche di cattiveria e di sadismo che invece sono tipici del fenomeno del bullismo così come viene spesso osservato in ambito scolastico. E’ quindi da considerare impropria la traduzione del termine “bulling” con bullismo, anche se ormai tale errata traduzione è ampiamente diffusa nel nostro Paese. Varie ricerche sull’argomento hanno evidenziato alcuni fattori che possono predisporre alcuni alunni ad assumere il ruolo di bulli:

- Pensano che la prepotenza paghi ; in qualche scuola i prepotenti sono ammirati dagli altri, riescono ad ottenere quello che vogliono ed hanno meno probabilità degli altri di essere vittimizzati.
- Sono aggressivi ed impulsivi , il che li rende costituzionalmente più inclini ad intraprendere comportamenti da bullo.
- Si compiacciono della sottomissione degli altri , trovano gratificante dominare gli altri e ottenere da loro accondiscendenza e complicità.
- Fare i prepotenti è coerente con l'immagine potente o di duro ; si tratta di uno stereotipo diffuso specialmente tra i maschi, ma sempre più anche nelle femmine.
- Sembra una cosa divertente , specialmente quando si fa parte di un gruppo che molesta qualcuno.
- Hanno livelli relativamente bassi di empatia , per cui il prepotente è insensibile all'evidente sofferenza degli altri.
- Il pregiudizio li porta a credere che alcuni tipi di persone si meritino di essere prevaricati ; ad esempio, persone di un gruppo etnico differente o ad orientamento sessuale diverso.
- Una generale ostilità verso gli altri che è stata generata da esperienze negative con genitori e parenti, specialmente il sentirsi non amati e/o ipercontrollati.
- Sono stati influenzati da "modelli" aggressivi , nella vita reale e/o guardando film e video violenti.
- La vittima è percepita come se avesse provocato il trattamento negativo ; comunemente, i bulli considerano il proprio comportamento prevaricatore come una "vendetta".
- Una monotonia cronica a scuola può portare comportamenti prevaricanti come mezzo per rendere la vita scolastica più interessante.

- ll raggiungimento dell'obiettivo desiderato è considerato più importante dei brutali mezzi impiegati per ottenerlo. Ciò si applica in particolar modo ad alcune persone che si trovano ad occupare una posizione di controllo e di potere.
- Lo considerano parte della loro condizione ; ad esempio in seguito al fatto di essere sempre stati trattati come alunni particolarmente problematici.

Si può parlare di bullismo quando esistono insieme:

* Il desiderio di fare del male
* un'azione offensiva
* uno squilibrio di potere
* (solitamente) ripetizione
* un utilizzo ingiusto di potere
* piacere evdidente da parte dell'aggressore
* la sensazione della vittima di essere oppressi

Esistono varie forme di bullismo:

BULLISMO DIRETTO
ABUSO VERBALE Offese verbali - Criticismo scorretto - Insulti, soprannomi offensivi
ABUSO GESTUALE Gesti minacciosi od osceni - Sguardi minacciosi
MEZZI FISICI Percosse - Buttare oggetti - Utilizzo di un’arma
BULLISMO RELAZIONALE Formare apertamente una coalizione contro qualcuno

BULLISMO INDIRETTO
ABUSO VERBALE Persuadere un'altra persona a criticare o insultare qualcuno - Diffondere pettegolezzi malevoli - Telefonate anonime, e-mail
ABUSO GESTUALE Allontanare o distogliere deliberatamente lo sguardo per ignorare qualcuno
MEZZI FISICI Far sì che un'altra persona aggredisca qualcuno - Spostare e nascondere oggetti personali
BULLISMO RELAZIONALE Persuadere un'altra persona ad escludere qualcuno

Scrive una mamma vittima di bullismo (tratto da www.educazione-emotiva/vittima-bullismo.htm)


Desidero riferire la mia esperienza sull'argomento. Credo che nessun bambino nasca predisposto a diventare un bullo. I bambini imparano a comportarsi da bulli e lo imparano dai genitori, oppure dai loro fratelli o dai coetanei che frequentano o da altre figure adulte. Qualsiasi adulto dovrebbe stare molto attento alle frasi che pronuncia in presenza di un bambino. Spesso un bambino sviluppa un'avversione o un'opinione negativa verso qualcuno perché ha sentito qualche commento negativo da altre persone. Un bambino che cresce in una famiglia dove tutti mostrano rispetto per gli altri, imparerà a fare la stessa cosa, ma se un bambino sente altri più grandi di lui deridere e disprezzare altre persone, assimilerà tali commenti che si trasformeranno presto in pregiudizi molto difficili da sradicare. E' solo una mia opinione, ma io credo che il bullismo, fatto di commenti sarcastici e sprezzanti, possa ferire più delle percosse fisiche. Il dolore fisico passa, ma la sofferenza emotiva mette radici nel tuo cuore e nella tua mente e può non scomparire mai. Quando ero bambina sono stata anch'io vittima di bullismo. Alle elementari ero piuttosto grassottella e i bulli della scuola iniziarono subito a prendersela con me. Ancora adesso ho in mente le parole che usavano per deridermi e ricordo ancora i nomi dei bambini che mi deridevano. Erano soliti chiamarmi "balena". Non appena cominciai ad essere derisa mi ritirai in me stessa e la mia autostima ne risentì per tutti gli anni successivi. Finché frequentai la scuola continuai ad essere presa in giro, ma le offese che ricevetti durante la prima elementare sono quelle che mi ferirono di più e ancora adesso le ricordo come quelle che hanno avuto un effetto peggiore su di me. Per questo ho cercato di proteggere il più possibile mia figlia. Anche lei è stata presa in giro per il suo peso e so che questo ha influito sulla sua autostima, anche se io ho cercato di insegnarle a non farsi un giudizio sulle persone basandosi sul loro aspetto, ma cercando di capire come sono fatte dentro. Ho sentito il bisogno di comunicare tutto questo perché ho visto che intervenite molto nelle scuole e che avete a che fare con molti insegnanti. Spesso accade che un insegnante sia pronto a intervenire per separare bambini che si picchiano e che magari segnali la cosa ai genitori con una nota sul quaderno. Ma lo stesso insegnante tende molte volte a sottovalutare fenomeni più sottili di bullismo come il fatto che alcuni alunni prendono sistematicamente in giro i compagni o affibbiano loro dei nomignoli. Credo che in questi casi gli insegnanti dovrebbero intervenire tempestivamente per bloccare al suo nascere ogni tendenza a deridere e a prendere in giro. So che non sempre gli insegnanti sono disposti a coinvolgere i genitori, perché temono che essi possano risentirsi. Sarebbe molto importante che gli insegnanti comunicassero agli alunni che deridono e prendono in giro che così facendo, anche se non provano nessuna ferita fisica, stanno provocando delle ferite profonde nel cuore di coloro che offendono. So bene che spetterebbe ai genitori insegnare queste cose, ma purtroppo è proprio in famiglia che spesso un bambino apprende ad avere pregiudizi ed atteggiamenti di disprezzo verso chi è diverso e senza un efficace intervento educativo questi pregiudizi si consolidano e si trasmettono da una generazione all'altra. Termino qua questo mio sfogo. Aver visto menzionato il bullismo in questo sito mi ha reso consapevole di certe cicatrici che sono ancora nel mio cuore per quanto mi e successo da bambina. Spero che si cominci a intervenire di più nelle scuole per arginare il fenomeno del bullismo che è causa di tanta sofferenza. Vi ringrazio per l'ascolto che vorrete darmi. Monia